Le oltre diecimila persone che hanno manifestato a Como contro ogni fascismo e intolleranza non sono scese in piazza solo per gridare No a tutti i fascismi, ma hanno dimostrato che il coraggio c’è, il coraggio della nonviolenza attiva non morirà mai.
Le irruzioni, le minacce e le intimidazioni non avranno speranze fino a quando ci sarà sempre qualcuno che non si volterà dall’altra parte di fronte a chi inneggia alla discriminazione.
 
Purtroppo alcuni esponenti politici hanno preferito invece voltarsi dall’altra parte, dimostrando tutta la loro piccolezza, come il presunto candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, che giustifica l’assenza dalla manifestazione della sua formazione politica gridando alla strumentalizzazione, mentre si tratta solo e soltanto di calcolo elettorale.
Così come estremamente piccolo è anche il leader della Lega Matteo Salvini, che preferisce nutrire connivenze con i neofascisti, pur di mantenere vivo l’odio verso gli immigrati su cui basa tutta la sua politica.
 
Inoltre il minuto di silenzio "contro gli accordi con governi criminali e contro chi lascia morire migliaia di persone in mare", messo in atto durante la manifestazione, dimostra con tutta evidenza dove sta la radice del problema. Sono proprio le politiche che alzano muri contro i flussi migratori ad alimentare i sentimenti e le azioni reazionarie, così come sono proprio le politiche ultraliberiste a porre le basi socioeconomiche dell’odio verso gli stranieri.
Questo dovrebbero comprendere anche i partiti e i sindacati presenti alla manifestazione. Questo rende fertile il terreno da cui nascono e crescono i rigurgiti fascisti.

Purtroppo tra i partecipanti presenti alla manifestazione ci sono anche coloro, primo fra tutti il Partito Democratico, che hanno propugnato e approvato le politiche sia economiche che sociali di stampo neoliberista e discriminatorio che hanno favorito la crescita dell’odio verso i migranti e quindi della base, non solo ideologica, ma soprattutto emotiva da cui hanno preso piede le formazioni reazionarie che stanno proliferando in Italia e in Europa.
Se il PD e gli altri partiti, che ora inneggiano alla difesa della Costituzione e della democrazia di fronte alle intimidazioni fasciste, non mettono seriamente in discussione i loro programmi politici, allora tutti i proclami contro le più recenti azioni reazionarie hanno l’inconfondibile puzza di ipocrisia e strumentalizzazione.      

Allora coraggio! La lotta contro tutti i fascismi non può essere solo la repressione contro i gruppi neofascisti, ma deve essere soprattutto una nuova semina che renda il terreno fertile per la nascita di una democrazia vera, reale, l’unica che renderà impossibile la ricomparsa di qualsiasi fascismo.

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