Oggi, prima di tutto, denunciamo gli insensati atti di terrorismo come quelli verificatisi a Londra, e rifiutiamo ogni loro giustificazione. Condanniamo questa brutale violenza, così come da sempre denunciamo le guerre contro le popolazioni in Iraq e Afghanistan. Nessuna giustificazione è valida di fronte alla distruzione di vite umane. Se oggi George W. Bush, Tony Blair e tutti gli altri leaders delle nazioni ricche condannano ipocritamente il terrorismo e pretendono di essere i salvatori dei grandi valori, non dobbiamo tuttavia dimenticare che:

1941 giovani soldati di Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia, Ucraina, Bulgaria, Spagna, Thailandia, Estonia, El Salvador, Olanda, Slovacchia, Lettonia, Kazakhistan e Ungheria sono stati uccisi in Iraq dall'inizio della guerra ad oggi. Altresì, 2526 poliziotti e guardie irachene hanno perso la vita nello stesso periodo. 13.336 soldati statunitensi sono stati feriti. E, per finire, diversi studi hanno evidenziato come dall'inizio della guerra in Iraq siano morti più di 100.000 tra uomini, donne e bambini iracheni. Non dimentichiamo inoltre che le ragioni addotte a giustificare tali efferatezze da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna erano le ormai tristemente note armi di distruzione di massa, riguardo le quali troppo tardi Bush e Blair si sono giustificati dichiarando di essere stati "informati male".

L'Internazionale Umanista denuncia inoltre l'ipocrisia di questi "leaders" che sono di fatto responsabili dell'attuale situazione mondiale di ingiustizia, povertà, discriminazione e violenza in tutte le sue manifestazioni. Il sistema che essi promuovono e rappresentano è esso stesso fondato sulla violenza, lo sfruttamento, le menzogne e la manipolazione, le cui conseguenze non possono essere altro che una crescita della violenza, ancora una volta giustificata in nome dell'autoproclamata "guerra contro il terrorismo". Anche alcuni tra i maggiori fautori della guerra ammettono oggi che l'invasione dell'Iraq, più che frenare il terrorismo, ha di fatto contribuito ad incrementare il numero di persone che si sono unite alle organizzazioni terroriste.

Basti ricordare che con i soldi investiti in un anno in armamenti, si potrebbe garantire a tutta la popolazione mondiale educazione e salute. In quest'ottica, la cancellazione del debito di alcuni paesi proposta nel summit del G8 non è altro che un tentativo di contrastare il crescente rifiuto di questo sistema da parte di un numero sempre più grande di persone. In risposta a questi leaders che oggi, con estrema arroganza, proclamano "vinceremo!", l'Internazionale Umanista afferma con fermezza che si stanno completamente sbagliando! Alla fine prevarranno l'essere umano, la giustizia, le uguali oppoprtunità, la nonviolenza e la nondiscriminazione, al di là della odierna situazione di violenza, estremamente connaturata al sistema attuale.

In questo triste momento, ci sentiamo solidali con gli abitanti di Londra e del Regno Unito, con l'augurio che possano trovare la forza di opporsi a questa violenza senza farsi manipolare da coloro che approfittano della situazione per tirare fuori il peggio dalle persone allo scopo di perseguire i propri interessi distruttivi che, alla fin fine, sono all'origine di tutti questi disastri.

Ancora una volta, l'Internazionale Uumanista afferma che l'unica strada praticabile per sconfiggere la violenza consiste nella metodologia della nonviolenza attiva. L'unica efficace "guerra contro il terrorismo" consiste nella costruzione di una Nazione Umana Universale, nella quale ogni essere umano possa godere non solo di uguali diritti, ma anche e soprattutto di uguali opportunità.

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