• A cinque anni dall'invasione dell'Afghanistan e a tre anni da quella dell'Iraq, il fallimento della guerra globale permanente è evidente: le condizioni sono peggiorate sotto tutti i punti di vista e la politica terrorista degli USA ha alimentato il terrorismo islamico invece di stroncarlo.


  • Tutti i paesi europei hanno partecipato in diversa misura alle invasioni americane. Qualche esempio poco conosciuto: la Germania ha mandato truppe in Afghanistan, ma non in Iraq e la Spagna le ha ritirate dall'Iraq per mandarle in Afghanistan, proprio come vuole fare l'Italia adesso.
  • La Nato si muove al di fuori degli accordi del Trattato di non proliferazione nucleare, violandoli apertamente. Le armi nucleari americane in Europa sono circa 480 (di cui 90 in Italia, ad Aviano e Ghedi Torre), dislocate in otto basi aeree di sei paesi Nato. Quando D'Alema sostiene che "uscire dalla Nato è fuori discussione", ha presente il pericolo a cui ci espone la presenza di questi ordigni?
  • Nessuna risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU ha mai autorizzato la Nato ad assumere il comando dell'Isaf (Forza internazionale di assistenza alla sicurezza) in Afghanistan, eppure dall'agosto 2003 a guidare la missione non è più l'ONU ma la Nato, ossia di fatto il Pentagono.
  • La partecipazione ai programmi Usa e Nato non è mai stata votata dal Parlamento, così come l'appartenenza a una Nato divenuta forza di rapido intervento "universale".
  • In Afghanistan è in corso una guerra di occupazione che ha provocato innumerevoli vittime civili, grazie all'uso di bombardieri pesanti, ognuno dei quali è in grado di sganciare 11.000 bombe a ogni missione e trasportare 31 tonnellate di bombe e missili.
  • Difendere l'articolo 11 della Costituzione significa ripudiare la guerra come strumento di soluzione dei conflitti internazionali, anche quando viene travestita da "missione umanitaria."
  • È meglio tagliare le spese militari, che quelle legate a sanità, istruzione e pensioni.
  • Le missioni di pace devono essere senza armi, fondate sulla collaborazione con altri popoli, sulla diplomazia, il dialogo e la solidarietà.
  • È necessaria una nuova politica estera di pace e solidarietà, basta sul ritiro delle truppe italiane da tutti i teatri di guerra in cui sono impegnate, l'uscita dalla Nato, in quanto chiaro strumento della politica imperialista americana e il disarmo progressivo, con l'obiettivo finale del disarmo nucleare globale e della totale eliminazione degli ordigni e degli arsenali nucleari.

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