L'Italia ha firmato il TNP, il cui articolo 2 stabilisce che: "Ciascuno degli stati militarmente non-nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente".
In aperta violazione di tale articolo, secondo quanto riportato dagli organi di informazione, risulterebbe che l'Italia ospita 90 bombe atomiche statunitensi, 50 nella base militare USA di Aviano (Pordenone), e 40 nella base militare italiana di Ghedi Torre (Brescia), per non parlare delle testate trasportate da sommergibili a capacità nucleare che possono attraccare liberamente in ben 11 porti del nostro paese e delle altre armi atomiche probabilmente custodite nelle innumerevoli basi militari statunitensi sparse per l'Italia. È difficile fornire un dato esatto, perché la presenza di armi nucleari nel nostro territorio sarebbe regolata dallo "Stone Ax", un accordo segreto tra il governo italiano e gli USA, mai sottoposto al Parlamento.
Gli stati che fanno parte della Nato possono decidere autonomamente di non accettare queste armi ed hanno il potere di richiederne la rimozione; Canada, Grecia, Danimarca e Islanda hanno rimosso gli ordigni nucleari USA-NATO dal loro territorio, pur continuando a far parte della Nato.
Possiamo dunque affermare che la presenza di armi nucleari in Italia viola il Trattato di Non proliferazione nucleare e che la loro rimozione non pregiudica in alcun modo quel "rispetto dei nostri impegni internazionali" che viene sempre invocato per bloccare qualsiasi tentativo di opporsi alle pretese degli Stati Uniti.
Chiediamo pertanto al governo italiano di impegnarsi a:
- richiedere alla NATO che gli armamenti atomici presenti nel nostro paese vengano riconsegnati agli Stati Uniti per lo smantellamento;
- avviare un confronto politico all'interno dell'Unione Europea, affinché questa richieda agli Stati Uniti il ritiro di tutti gli ordigni atomici USA-NATO presenti in Europa per il loro smantellamento;
- proporre nell'ambito delle Nazioni Unite la convocazione della Conferenza ONU sul Disarmo per la definizione di un piano con scadenze vincolanti per lo smantellamento e l'affidamento all'ONU della responsabilità di vigilare sul rispetto di tale piano e sulla applicazione di eventuali sanzioni.
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