Al Meeting di Comunione e Liberazione, apertosi a Rimini, il professor Pera, presidente del Senato e quindi seconda carica dello Stato italiano, ha dichiarato che il rischio più alto che possa correre l'Europa è di affogare nel "meticciato". Facciamo notare che qualcuno ha già enunciato parole simili. Infatti un noto personaggio storico che risponde al nome di Benito Mussolini, si era scagliato contro il "meticciato ebraico" che inquinava la sana razza italiana e i suoi valori; e reagì all'"intollerabile" commistione con le misure che tutti conoscono.
Naturalmente Pera non ne fa solo un discorso di “stirpe”. Il suo discorso è più ampio e più esteso, e tocca in primo luogo il relativismo. E cos'è il relativismo secondo Pera? È il dialogo con le altre religioni, in particolare con l'Islam. E siccome l’Islam è considerato da molti sinonimo di violenza e terrorismo, di conseguenza i "pacifisti" sono tutti più o meno dei criminali. Il relativismo, secondo Pera, è l'assenza di ogni vincolo morale, come dimostrerebbero le presunte persecuzioni delle "lobby gay" europee verso il prof. Buttiglione. Relativismo, sempre secondo Pera, è l'affermazione che tutte le culture hanno pari dignità.
È perlomeno ignobile la confusione che Pera opera tra indifferenza inerte e problematicità odierna, tra coraggio e paura, tra forza e prepotenza. Ma da umanisti diciamo, anche ad un antiumanista come il presidente del Senato, che chi accetta il confronto è proprio chi non si sente assediato, chi conosce le proprie radici e anche in virtù di queste radici si relaziona, in parità e senza cedimenti, di fronte al proprio vicino. Chi accetta il confronto sa che in ogni civiltà esiste un momento umanista dove potersi intendere e cominciare a specchiarsi con franchezza e onestà. Chi guarda al futuro non lo teme, ma lo affronta. Non con la guerra, che evidentemente non dispiace poi tanto al professore, ma con gli strumenti della cultura e senza pregiudizi.
In quanto umanisti siamo ben felici di appartenere ad una società che va verso ciò che è stato definito, con tono degradatorio, "meticciato". Siamo stanchi di questi discorsi sulla superiorità occidentale e facciamo appello, perché facciano sentire la propria voce dissenziente, soprattutto a tutte quelle realtà cristiane che, proprio perché ancora fedeli ai più alti valori umanisti trasmessi dal cristianesimo, rifiutano queste parole del presidente del Senato offensive nei confronti di tutti gli esseri umani.
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