La Internazionale Umanista profondamente toccata, esprime la sua preoccupazione per la repressione realizzata in Repubblica di Guinea da parte delle forze dell'ordine contro i manifestanti che chiedono un cambiamento democratico e nonviolento nel Paese, repressione deplorevole che é giá costata la vita di 120 persone.
La Guinea come tutta l'Africa é alla periferia della percezione collettiva internazionale. Un Paese sconosciuto del quale non si sente parlare quasi mai. L'Africa ha quasi 1 miliardo di abitanti ma la sua economia rappresenta solo 1 % della economia mondiale. Allo stesso tempo l'Africa é tra i continenti piú ricchi di risorse naturali. La comunitá internazionale non puó considerare il continente africano semplicemente come una miniera.
É il continente con la piú grande diversitá umana al mondo.
Come mai in Guinea sta succedendo un massacro ma i media e le istituzioni internazionali non informano sull'accaduto?
Cosa fa l'ONU? Cosa fa l'Unione Europea? Dove sono i difensori della democrazia e della libertá?
L'Internazionale Umanista chiede fermamente un cambiamento democratico e nonviolento in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta la comunitá internazionale a prendere posizione contro la violenza in Guinea, fare pressione sul Governo guineano e informare in tutto il mondo sulla situazione in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta il Governo francese ad usare la sua influenza per mettere fine alla violenza in Guinea, di dimenticare lo storico rifiuto della Guinea di sottostare alla supervisione francese nel processo di indipendenza, di favorire un cambiamento democratico e nonviolento in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta il Governo del Presidente Lansana Conté a porre fine alla violenza, ad ascoltare la voce del suo popolo, che da diversi anni vive in una grave situazione di insufficienza. Gli stipendi non sono sufficienti nemmeno a mantenere le famiglie. L'acqua potabile e l'elettricitá sono carenti. L'aumento continuo del prezzo del carburante fa aumentare tutti i prezzi. Il prezzo spoporzionato del riso, alimento principale nel Paese, mette una buona parte della popolazione sull'orlo della fame.
- L'Internazionale Umanista esorta il Presidente Lansana Conté a rendersi conto alla sua etá, dopo 23 anni di potere, che il Paese e la sua gente hanno un bisogno di percorrere nuove strade. I guineani sono attesi in questo crocevia della storia per realizzare una speranza antica e
profonda: permettere alla gente di usuffruire delle grandi ricchezze del Paese per il benessere dell'intera comunitá e non solo di una minoranza ai danni di tutto il popolo.
- L'Internazionale Umanista esorta l'esercito, la polizia e la guardia presidenziale di cessare la violenza, a convincere il Presidente Conté della necessitá di un immediato cambiamento democratico e nonviolento nella gestione del paese.
- L'Internazionale Umanista esorta i membri della societa civile a condurre le loro legittime rivendicazioni con metodo pacifico, con attivitá di pressione legali, civili e nonviolente.
- L'Internazionale Umanista esorta i leaders religiosi (Islamici, cattolici, protestanti, anglicani e tutti gli altri) a essere delle guide nonviolente nei quartieri, nelle regioni ed in tutto il Paese per ottenere un cambiamento realmente positivo nel Paese.
- L'Internazionale Umanista esorta tutte le sorelle e i fratelli guineani a continuare sulla via del cambiamento nel loro tradizionale modo pacifico con l' antico criterio che la "Guinea é una famiglia", evitando ogni tipo di vendetta etnica e rafforzando al contrario l'unione di tutto il popolo per il cambiamento pacifico.
- L'Internazionale Umanista esorta tutti i politici guineani coinvolti in affari di corruzione e frode della cassa pubblica del Paese a lasciare di propria iniziativa le cariche ricoperte, di scusarsi con la popolazione e di non impedire il giusto cambiamento di cui i guineani hanno bisogno.
- L'Internazionale Umanista esorta tutte le comunitá dei guineani nel mondo ad unirsi, sensibilizzare i media, l'opinione pubblica, i cittadini dei loro rispettivi paesi di residenza. Aiutare la circolazione dell'informazione, fare pressione ed appoggiare il cambiamento democratico e nonviolento in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta i governi di Senegal, Guinea Bissau, Mali, Costa d'Avorio, Liberia, Sierra Leone e tutti i Paesi della CEDEAO (Comunitá economica degli stati dell'Africa Occidentale) a fare pressione sulle autoritá guineane per il cambiamanto democratico e nonviolento in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta l'ONU a diffondere le informazioni sulla situazione in Guinea e coordinare una pressione mondiale per il cambiamento democratico e nonviolento in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta l'Unione africana a fare pressione sulle autoritá guineane per il cambiamento democratico e nonviolento in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta le istituzioni dell'Unione Europea ad utilizzare tutti i mezzi disponibili per informare e fare pressione per un cambiamento democratico e nonviolento in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta le ONG guineane e le altre che collaborano con la Guinea ad appoggiare il cambiamento democratico e nonviolento in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta il governo degli USA (che ha costruito una ambasciata bunker a Conakry come passo di avvicinamento alle fonti petrolifiche dei Paesi del golfo di Guinea) a non approfittare della situazione difficile della Guinea per destabilizzarla e di appoggiare al contrario il cambiamento democratico e nonviolento nel Paese.
- L'Internazionale Umanista esorta gli studenti guineani a non commettere atti di vandalismo e violenza che possono discreditare le legittime rivendicazioni del movimento della societá civile, ma di appoggiare con permanenza tutte le manifestazioni per il cambiamento democratico e nonviolento in Guinea.
- L'Internazionale Umanista esorta il Consiglio nazionale delle Organizzazioni della societá civile, i partiti politici, i sindacati, le donne, gli studenti guineani a continuare a condannare ogni atto di vandalismo e provocazione commesso per discreditare il movimento e di lavorare senza tregua per il cambiamento democratico e nonviolento in Guinea.
Sorelle e fratelli di Guinea, non ha senso sostituire una violenza con un altra violenza. Desideriamo profondamente, che riusciate a realizzare un cambiamento democratico, nonviolento e duraturo nel vostro amato Paese.
Loredana Cici
Internazionale Umanista