Gli umanisti europei osservano sgomenti le dichiarazioni dei leaders europei e statunitensi contro il programma nucleare iraniano. Si calcola che il solo arsenale degli Stati Uniti in Europa sia costituito da 480 ordigni nucleari1. A questi bisogna aggiungere le 350 testate francesi e le 185 del Regno Unito. Stiamo dunque parlando di un'Europa in cui oltre mille bombe nucleari potrebbero essere lanciate in ogni punto del pianeta. La campagna contro l'Iran e il suo programma nucleare è guidata dal governo Bush, che controlla un arsenale di oltre 10.500 bombe nucleari ed ha annunciate una nuova strategia che comprende l'uso di armi nucleari "preventive" contro stati e organizzazioni. Le dichiarazioni di Jacques Chirac nel gennaio 2006 prevedono la stessa opzione.
Denunciamo l'arroganza e l'ipocrisia dei leader politici europei e statunitensi che protestano contro il programma nucleare iraniano. Tutti questi paesi hanno firmato il Trattato di Non proliferazione Nucleare, ma non rispettano l'impegno a smantellare i propri arsenali. Condividiamo con la maggioranza degli abitanti del nostro pianeta la preoccupazione per il pericolo derivante dall'arsenale nucleare mondiale, ma insistiamo che l'unica soluzione consiste nell'applicare a tutti lo stesso criterio. Denunciamo il fatto che il riarmo nucleare e convenzionale viene pagato con il denaro che le nazioni dovrebbero investire nella sanità e nell'istruzione.
Chiediamo quindi ai governi di Germania, Regno Unito, Italia, Turchia, Belgio e Olanda di chiudere le basi degli Stati Uniti nel loro territorio e restituire le 480 bombe nucleari al governo statunitense a cui appartengono, come ha già fatto la Grecia. Chiediamo inoltre ai governi di Francia e Regno Unito di smantellare i propri arsenali.
Allo stesso tempo invitiamo il governo iraniano a rinunciare alle sue ambizioni nucleari e investire invece in fonti di energia rinnovabile, per salvaguardare le loro riserve petrolifere, se così desidera.
Invitiamo anche i governi di India2, Pakistan, Israele e Corea del nord a ratificare il TNP e insieme ai governi di USA, Russia3 e Cina a smantellare i loro arsenali.
Chiediamo che venga definito dall'ONU un piano di disarmo proporzionale e progressivo, con verifiche e controlli indipendenti. Le potenze nucleari dovrebbero essere tenute a rispettarlo, sotto pena di sanzioni se non lo faranno.
Infine la Regionale Umanista Europea esprime il suo incondizionato appoggio alla campagna "Per un'Europa di pace, senza armi nucleari" (www.europeforpeace.eu) e fa appello a individui, organizzazioni e paesi perché la sostengano.
Che l'Europa diventi l'avanguardia della nazione umana universale, basata sulla non-violenza e la solidarietà!
Note:
1)Armi nucleari di tipo B -61, modelli 3, 4 e 10: 130 a Ramstein e 20 a Büchel, Germania; 90 ad Incirlik (Turkey); 50 ad Aviano e 40 a Ghedi-Torre (Italia); 110 a Lakenheath (Regno Unito); 20 a Volkel (Olanda) e 20 a Kleine Brogel (Belgio).
2) L'India ha appena annunciate un esperimento con missili a lunga gittata con capacità nucleare.
3) La Russia ha appena presentato la quarta generazione di sottomarini nucleari.