Lo spazio spropositato dato dai mass media agli scontri di Rostock – opera di poche centinaia di violenti, rispetto alle 100.000 persone che hanno manifestato pacificamente contro Bush – e le voci su possibili incidenti che da giorni si rincorrono in Italia servono solo ad alzare la tensione e a scoraggiare la partecipazione. È un copione già visto molte volte, l'ultima prima della manifestazione del 17 febbraio a Vicenza.
Proprio per questo è importante negare fin da ora qualsiasi spazio ad avventure e provocazioni violente all'interno del corteo del 9 giugno, che deve essere assolutamente non-violento e aperto alla partecipazione di chiunque, dagli anziani ai bambini. Il 9 giugno vogliamo dire No alla guerra e ad ogni forma di violenza senza doverci preoccupare di violare zone rosse o inscenare assurdi bracci di ferro con la polizia.
Come già avvenuto a Rostock, formeremo un "blocco arancione" all'interno della manifestazione. Invitiamo fin da ora tutti i non-violenti a unirsi a noi per dare vita a uno spezzone colorato, allegro, ribelle e pacifico.