Diversi rappresentanti delle realtà che hanno dato vita, come Comitato Promotore, all'iniziativa di legge popolare per rendere l'Italia zona libera da armi nucleari hanno presentato, Mercoledì 25 luglio, il testo della legge popolare oggetto della campagna. Davanti alla Cancelleria della Corte di Cassazione i rappresentanti dei promotori si sono presentati per richiedere la possibilità formale di raccolta firme.

A nome delle oltre 50 organizzazioni hanno composto la delegazione: Ilaria Ciriaci (MIR), Patrizia Creati (Semprecontrolaguerra), Lisa Clark (Beati i costruttori di Pace), Pina Rozzo (Coordinamento enti Locali per la Pace e Diritti Umani), Alessandra Mecozzi (FIOM-Cgil), Antonietta Esse (Semprecontrolaguerra), Soana Tortora (ACLI), Raffaella Bolini (ARCI), don Albino Bizzotto (Beati i costruttori di Pace), Alfonso Navarra (LDU - Fermiamo chi scherza col fuoco atomico), Massimo Paolicelli (Associazione Obiettori Nonviolenti), don Fabio Corazzina (Pax Christi), Giorgio Schultze (Movimento Umanista), Tiziano Tissino (Comitato via le bombe da Aviano), don Tonio Dell'Olio (Libera), Francesco Vignarca (Rete Italiana per il Disarmo), Maurizio Gubbiotti (Legambiente).

Il Comitato Promotore intende dar via alle procedure di raccolta nella settimana della Pace del 1-7 ottobre. "È da quando furono usate per la prima volta, nel 1945, che donne e uomini di tutto il mondo chiedono che vengano messe al bando e distrutte. - commenta Lisa Clark tra i coordinatori della campagna - e la volontà della Comunità internazionale era chiara già nel 1970, anno in cui è entrato in vigore il Trattato di Non Proliferazione nucleare. Ma, negli ultimi anni, tutti i negoziati internazionali si sono impantanati: e nello stallo è ripartita la corsa al riarmo nucleare. Le Potenze nucleari puntano solo alla non proliferazione, ad impedire che altri si dotino di armi nucleari. Gli altri Stati chiedono che prima si proceda con il disarmo. Ecco, con questa iniziativa, noi vogliamo che l'Italia agisca per prima. Dichiarandosi Zona Libera da Armi Nucleari, l'Italia potrà mettere in moto un circolo virtuoso: i primi a seguire saranno gli altri Paesi europei nella stessa situazione e, se saremo sufficientemente determinati e sinceri nell'impegno, creeremo le basi per far ripartire le trattative a livello internazionale".

L'Italia ha ratificato nel 1975 il Trattato di Non Proliferazione nucleare (TNP), impegnandosi come Stato a non produrre né acquisire in alcun modo armi atomiche. Invece sul nostro territorio sono custodite 90 testate atomiche, 50 nella base USAF di Aviano (PN) e 40 nell'aeroporto militare di Ghedi (BS).

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