Le politiche liberiste di governi succubi alle grandi industrie, agli imprenditori e ai banchieri e la concertazione di Cgil, Cisl e Uil hanno generato salari bassi, precarizzazione del lavoro, riduzione dello stato sociale, aumento delle tasse per i lavoratori e un gigantesco trasferimento di reddito ai profitti e alle rendite. Tra il 2007 e il 2008 sono stati concessi sgravi fiscali e contributivi permanenti alle imprese per 8 miliardi di euro all'anno. Ai lavoratori invece un futuro precario, aumento dell'età pensionabile, riduzione delle pensioni attese e una presa in giro sui lavori usuranti.
- Per salari europei con rivalutazione automatica all'aumento dei prezzi.
- Per taglio delle tasse su salari e pensioni portando la prima aliquota irpef dal 23% al 18%.
- Per il lavoro stabile e l'abolizione delle leggi 30 e Treu.
- Per il rilancio della previdenza pubblica.
- NO allo scippo del Tfr con il silenzio per i nuovi assunti, diritto di recesso dall'adesione ai fondi.
- NO alle spese militari, alle basi e alle missioni.