Posizione di Stefano Manfredo, Partito Umanista di Napoli
Volge al termine un fine-settimana a dir poco sconvolgente qui a Napoli.
Il primo Consiglio dei Ministri ha esposto il terribile piano strategico per la risoluzione dell’ Emergenza rifiuti e da subito è parso chiaro a tutti che nulla di nuovo stesse per iniziare, ci troviamo di fronte all’ormai noto disegno violento e repressivo che afferma per l’ennesima volta la tutela degli interessi economici di pochi politici/imprenditori (scusate l’utilizzo congiunto dei due sinonimi) a scapito delle istanze dei cittadini e della tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
Ad un occhio più attento non è difficile comprendere quanto sia funzionale l’EMERGENZA a chi ne approfitterà per vendere le sue FALSE SOLUZIONI
Non entrerò adesso in merito alla questione scientifica delle scelte tecniche per lo smaltimento dei rifiuti, che è un tema troppo vasto ma a destare il sospetto basta osservare che l’unico vero problema ,ovvero come limitare la produzione dei rifiuti (vd.raccolta differenziata),è sempre l’ultimo degli interessi. Sono state riproposte le mega-discariche nei siti che già più volte sono stati definiti non idonei a tale funzione da parte di geologi e chimici di tutto rispetto ; il progetto criminale degli inceneritori ha addirittura allargato le sue ambizioni, dall’impianto di Acerra si è addirittura arrivati a decidere la costruzione di altri tre impianti sparsi tra le province campane.
A difesa di tutto ciò il braccio armato dello Stato interverrà con misure decisamente repressive, le discariche e i siti interessati al piano saranno fortemente militarizzate per impedire ogni intralcio alla realizzazione del progetto. Venerdì notte infatti è entrato in vigore il decreto “speciale” che vieta manifestazioni nelle immediate vicinanze dei siti e punendo gli sciagurati partecipanti e gli organizzatori con pene dai tre mesi a cinque anni di reclusione.
L’applicazione del decreto è stata immediata e le forze dell’ordine da subito hanno mostrato i denti, già venerdì sera a Chiaiano ci sono state cariche e arresti in risposta al presidio spontaneo fatto da abitanti del posto e realtà sociali solidali che si sono limitati alla resistenza passiva (anche i tanto temuti centri sociali)
Le cariche sono state violente e hanno colpito donne, vecchi, bambini, chiunque opponesse resistenza ; un anziano ha avuto un infarto ed è rimasto a terra per 30 minuti, numerosi i feriti sebbene i giornali parlino solo di tre poliziotti contusi. Giornalisti e reporter sono stati allontanati, Sticchi del TG3 è stato picchiato e privato della telecamera; l’unico mezzo per un’informazione più veritiera riguardo l’accaduto è YouTube.
Sono stati fermati alcuni manifestanti e portati in questura. Una settantina di persone, tra cui noi, sono accorsi lì per chiederne il rilascio. Mentre si cercava di organizzare un blocco, arriva un’altra carica della polizia e un nuovo fermo. Siamo rimasti fino 1.00 in via Medina: tre sono stati rilasciati e tre trattenuti sino a sabato mattina, quando è stato fatto il processo per direttissima.
Sabato pomeriggio altro corteo, stessa musica.
La gente è esasperata e confusa, molti sono impauriti, tantissimi hanno i nervi a fior di pelle. Una signora intervistata da AnnoZero ha espresso perfettamente il sentimento di tanti napoletani e campani: La Camorra ci uccide in un secondo, loro ci uccidono poco a poco. Non ci sparano ma ci avvelenano, ci hanno intossicato e continueranno a farlo. Ci ammazzano lentamente, ci torturano. Ma nessuno resta impassibile di fronte ad una condanna a morte.
Per fortuna non ha vinto lo sconforto,né la paura e la speranza non muore, rapidamente s’è chiamato a raccolta il Coordinamento Regionale Rifiuti Campania , di cui facciamo parte, per valutare la situazione ed elaborare una risposta non violenta soprattutto cercando di concretizzare velocemente alcuni progetti a cui si sta lavorando già da qualche settimana:
1) petizione per il ripristino della legalità nella gestione dei rifiuti in Campania, al fine di eliminare il commissariamento e la deregulation che da un potere quasi assoluto al Commissariato speciale
2) organizzazione di una carovana informativa per dare convergenza alla miriade di realtà in lotta sul territorio regionale
3) organizzazione di una grande marcia pacifica entro fine giugno che parta da Acerra e arrivi a Napoli
4) azioni nonviolente come la differenziata autogestita e il boicottaggio fiscale