Il 54 per cento dei venezuelani ha votato "Sì" alla riforma costituzionale voluta dal governo venezuelano, che permetterà di rendere rieleggibili oltre il limite del secondo mandato le principali cariche pubbliche: Capo dello Stato, governatori, sindaci, deputati nazionali e regionali. Le democrazie latino-americane si sono rinforzate e stanno avanzando verso forme di maggiore partecipazione diretta dei cittadini nelle decisioni. E' un interessante processo che ha rivitalizzato l'interesse della "gente" nella politica, tanto per i simpatizzanti della sinistra come per quelli della destra. Lo dimostrano, tra le varie cose, la partecipazione massiccia nelle recenti consultazioni in Bolivia (2008 e 2009) o in Venezuela (2008).

Il fatto che le ultime occasioni siano state dei referendum rinforza la tesi che ci si trovi di fronte ad un avanzamento dal mero formalismo democratico verso una democrazia reale e diretta che mobilita ed entusiasma. Il governo del Venezuela sta tentando, con questa riforma, un ampliamento del potere di decisione dei suoi abitanti, proponendo la possibilità che qualunque cittadino possa candidarsi a cariche pubbliche per più di due mandati. Questa possibilità sarà data in tutti i livelli e farà prevalere la decisione della maggioranza rispetto alle attenzioni "paternaliste" che si manifestano con divieti e limitazioni. Limitazioni che sono state e sono ancora un vecchio "tic" delle destre elitarie, che cercano di porre limiti all'espressione della volontà popolare per "proteggere il popolo da se stesso".

La riforma è applicabile a qualsiasi figura politica. Che sia di sinistra o di destra, un funzionario può proporsi nuovamente per la stessa carica. La logica del buonsenso vuole che chi abbia assolto bene ai suoi obblighi avrà maggiori possibilità di essere rieletto rispetto a chi non lo ha fatto. Non è in discussione la necessaria consultazione periodica, ma si consente che sia il l'elettore a decidere per il premio o per il castigo. La decisione è nelle mani dei cittadini e si esercita attraverso il voto. Rimuovere ostacoli alla libera espressione dei cittadini è politicamente sano e aiuta a perfezionare l'ordinamento politico vigente dando pieno significato alla parola "dëmo-kratía", oggi abbastanza degradata. Domenica 15 febbraio la gente ha deciso in Venezuela.

Impegnati in sterili controversie sulla figura del Presidente e l'interpretazione delle sue intenzioni, la maggior parte degli analisti a nostro giudizio ha messo da parte la cosa più importante. Cioè che questa votazione ha colto il segno del valore stesso della democrazia. È il popolo quello che deve scegliere i suoi governanti senza condizionamenti provenienti da gruppi di potere. E quelli che si oppongono a questo, temono la libertà o temono la volontà popolare?

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