Il Parlamento Europeo ha adottato, lo scorso 24 aprile, un rapporto dalla sua Commissione per gli affari esteri (detto "Report Beer"), con una schiacciante maggioranza (271 voti a favore, 38 contro, 29 astensioni), che raccomanda al Consiglio europeo di "adoperarsi per l'eliminazione di tutte le armi nucleari da ora al 2020".
Questa è una vittoria anche degli umanisti! Una vittoria di coloro che, insieme a tutti gli Umanisti d’Europa, da anni stanno combattendo una vera battaglia nonviolenta in questa direzione con campagne come quella di Europe for Peace (http://www.europeforpeace.eu) e Un Futuro senza Atomiche (http://www.unfuturosenzatomiche.org).
Questa risoluzione dimostra che la pressione nonviolenta da parte della popolazione è qualcosa che può davvero influenzare le decisioni nell’ambito politico e che l’Europa può avere un ruolo fondamentale nello spingere la comunità internazionale verso il disarmo nucleare.
Ricordiamo che solo nel nostro territorio sono dislocate almeno 90 bombe atomiche: è urgente che il Consiglio europeo e gli Stati membri si affrettino a recepire questa raccomandazione affinché non rimanga una delle tante buone intenzioni manifestate dagli europarlamentari e poi cadute nel vuoto. Da questo punto di vista è necessario rinforzare il ruolo e l’autorità del Parlamento Europeo che, a differenza del Consiglio d’Europa, è eletto direttamente da tutti i cittadini dell’Unione.
Questa che abbiamo vinto oggi è stata solo una piccola battaglia, anche se molto importante. Occorre continuare giorno per giorno a far sentire la voce di tutti i nonviolenti d’Europa in questo anno, che ci porterà verso la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, il primo evento planetario che propone come priorità numero uno proprio il disarmo nucleare (http://www.theworldmarch.org).