Roma, 9 novembre 2010

Alla Conferenza nazionale sulla famiglia il Presidente della Repubblica ha giustamente messo l’accento su quelli che oggi sono i problemi principali che ostacolano il formarsi delle famiglie: “la precarietà e l’instabilità dell’occupazione, la difficoltà di accesso ai servizi e sostegni pubblici e la loro disomogenea distribuzione sul territorio nazionale”.
Purtroppo, coerentemente con lo stile del suo presidente del consiglio, il sottosegretario Giovanardi, che era lì proprio per sostituire Berlusconi, ha pensato bene di abbassare subito il livello della discussione facendo una dichiarazione da perfetto integralista religioso quale è, accusando le biotecnologie e la scienza di attentare al diritto dei figli “di nascere all’interno di una comunità d’amore con una identità certa paterna e materna”.

 

Come se non bastasse già questo a degradare il tema trattato nella conferenza, ha aggiunto, come se fosse una verità assoluta, che chiunque voglia mettere in dubbio la validità della legge 40 sulla procreazione assistita, sta aprendo “la porta a inquietanti scenari, tornando a un vero e proprio Far West della provetta dove fin dal primo momento il concetto costituzionale di famiglia andrebbe irrimediabilmente perduto”.

Posizioni come quelle espresse da Giovanardi non hanno alcuna utilità per le famiglie o per coloro che vorrebbero formare una famiglia e non ci riescono. Servono solo a cercare di ribadire un’egemonia religiosa, politica e culturale. Servono solo a far passare un dato punto di vista come verità assoluta.

Non è più il momento delle verità assolute. Le verità assolute hanno fallito. È giunto il momento, invece, di porre in discussione tutto e di sostenere la tendenza allo sviluppo della conoscenza al di sopra di quanto viene accettato o imposto come verità assoluta. È giunto il momento, inoltre, di affermare la libertà in materia di idee e di credenze.
Si parla di scienza? Anche le verità cosiddette “scientifiche” vanno ovviamente messe in discussione. La scienza è sicuramente un fattore di progresso per l’essere umano, però, deve essere una scienza al servizio dell’essere umano, che contribuisca al superamento del dolore. Al contrario è molto criticabile quella scienza che, all’interno di un sistema politico che agisce con intenti distruttivi, si preoccupa soltanto di progredire tecnologicamente, mettendo a repentaglio, come nel caso della tecnologica bellica, la vita di milioni di persone.
È ovvio, quindi, che alcune applicazioni tecnologiche della conoscenza scientifica possono ledere l’essere umano, ma certi esponenti politici e religiosi, che non perdono occasione per dichiarare le loro verità assolute, stanno mettendo in discussione il sistema politico di cui fanno parte e che, spesso e volentieri, mette a repentaglio la vita umana?
Si è chiesto il sottosegretario Giovanardi, prima di parlare di “comunità d’amore”, quanto famiglie irachene e afgane sono morte sotto le bombe lanciate in nome di sedicenti “missioni di pace” che il governo di cui fa parte continua a sostenere e a finanziare? Dove sta, in questo caso, tutto questo amore dichiarato per la famiglia?
Fino a quando non ci sarà risposta a queste domande, di tali verità assolute vogliamo sinceramente farne a meno, perché sono solo verità colme di ipocrisia omicida.

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