Uno dei protagonisti della protesta dei migranti di Brescia, Muhammad detto Mimmo, è stato espulso dall’Italia. La sua richiesta di sanatoria è stata rifiutata e la sua espulsione è stata immediata, talmente veloce da non dare il tempo sufficiente al suo avvocato di fare ricorso.
Questa sarebbe la legalità a cui fa riferimento il vicesindaco di Milano, De Corato, quando auspica che provvedimenti simili vengano intrapresi anche nei confronti dei migranti che stanno protestando a via Imbonati?
Se questa è legalità a noi, questa legalità, non interessa perché è falsa. Firmato: Partito Umanista.
Questa falsa legalità non ci interessa perché è assolutamente in contraddizione con la Dichiarazione universale dei diritti umani, in cui si afferma che “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.
Questa falsa legalità non ci interessa perché è in contraddizione con la Costituzione italiana che afferma, nell’articolo 2, che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, e nell’articolo 3 che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Inoltre, al di là della Costituzione, ripudiamo questa falsa legalità perché figlia della violenza discriminatoria che sta alla base della legge sull’immigrazione tuttora vigente e ribadiamo la necessità di costruire nuovi rapporti sociali fondati sulla nonviolenza, perché una repubblica del 21° secolo, per definirsi veramente democratica, dovrà essere fondata, prima che sul lavoro, sul principio di “trattare gli altri come si vorrebbe essere trattati”.
In nome di tutto questo il Partito Umanista sostiene la manifestazione del 20 novembre sotto la torre di via Imbonati a Milano, per riaffermare il ripudio di ogni violenza discriminatoria e il diritto di ogni essere umano a vivere liberamente in ogni luogo del mondo.
PARTITO UMANISTA
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