Undici immigranti sono bruciati vivi in un incendio scoppiato nel centro di detenzione dell'aeroporto di Amsterdam. Non c'era nessun sistema di apertura automatica delle porte che impedisse queste morti assurde.

Chiediamo che siano giudicati per la loro irresponsabilità criminale i guardiani che hanno ignorato le grida degli immigranti prigionieri che chiedevano aiuto. E chiediamo al governo olandese di assumersi la propria responsabilità. Lo chiediamo anche a tutti i governi europei che hanno aperto centri di detenzione, perché la loro esistenza e il loro funzionamento è un oltraggio ai diritti umani.

Non si tratta di casi sfortunati; l'escalation di incendi "accidentali" ed intenzionali in cui muoiono immigrati ha un significato chiaro. L'Europa uccide anche all'interno delle sue frontiere.

Oggi in Olanda, ieri in Francia, in Spagna.. Quanta gente dovrà morire, quanto orribile dovrà essere la loro morte affinché l'Europa si risvegli? Sarà necessario che la morte di persone che fuggono dalla povertà diventi uno spettacolo televisivo trasmesso in diretta prima che i dirigenti europei trovino il coraggio o la necessità di cambiare realmente le cose?

Nessuna legge sull'immigrazione ha più forza della legge di sopravvivenza. Coloro che oggi ci governano, i finanzieri, i politici e i mass-media sono abituati a guardare sempre da un'altra parte, ma noi non vogliamo guardare da un'altra parte.

Non sbagliamo la direzione della nostra lotta, non bisogna fermare gli immigranti. Fermiamo la fame, che uccide 25.000 persone ogni giorno. Fermiamo la povertà, la malattia e la sofferenza che colpisce loro e un numero sempre più grande di "cittadini" di quest'Europa. Bisogna fermare l'egoismo e l'anestesia di chi guarda da un'altra parte. Ciò è necessario ed è possibile, ma per realizzarlo dobbiamo unire forze, coordinarci e fare pressione su chi concentra il potere.

Noi umanisti proponiamo:
  • regolarizzazioni immediate, reali, ampie per tutti gli immigranti, su scala europea
  • chiusura immediata dei Centri di detenzione sul territorio europeo
  • trasformare le false politiche di cooperazione in piani di sviluppo comune che permettano realmente ai continenti poveri di avanzare
  • tassare i flussi finanziari affinché il loro potenziale si converta in condizioni di vita degna e in crescita per i popoli
  • organizzare o appoggiare ogni azione di protesta nonviolenta per queste morti che avrebbero potuto essere evitate e per rivendicare un mondo degno per tutti.

Segreteria Migrazioni, Culture e Cooperazione Internazionale
Regionale Umanista Europea
29 ottobre 2005


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