12 GIUGNO: GIORNATA MONDIALE CONTRO IL LAVORO MINORILE
DAL 1° GENNAIO AL 31 DICEMBRE: LOTTA MONDIALE PER L’UMANIZZAZIONE DELLA TERRA
È ancora troppo alto il numero degli esseri umani trattati come se fossero delle cose. In alcune zone del mondo una “vita da cose” - e non da esseri umani - inizia veramente molto presto.
In tutto il mondo sono 215 milioni i bambini che lavorano, di cui circa la metà svolge lavori altamente pericolosi, la loro salute, se non la loro vita, in agricoltura, nelle estrazioni minerarie, nelle costruzioni, nell'industria, nel lavoro domestico e della raccolta dei rifiuti.
Un quinto di tutto l’oro mondiale viene prodotto dal lavoro dei bambini in miniere fatiscenti dove ogni giorno rischiano la vita, come anche i preziosi per i gioielli e quei minerali rari che spesso sono usati per produrre gli strumenti altamente tecnologici a cui sono tanto abituati gli abitanti dei paesi più ricchi.
Spesso senza maschere protettive, questi piccoli esseri umani sono costretti a lavorare a mani e piedi nudi, in luoghi dove l’acqua scarseggia e quindi non c’è la pulizia necessaria, ne tantomeno bagni o ospedali.
La “cosificazione” dell’essere umano è talmente evidente da levare il fiato.
Il 12 giugno 2011 è la Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile e gli umanisti colgono l’occasione per esprimere il loro punto di vista. In “Lettere ai miei amici” di Silo leggiamo:
“Nonostante i progressi, il potere e la forza economica e tecnologica sono oggi utilizzati in vaste regioni del mondo per assassinare, impoverire ed opprimere; e questo mette anche in pericolo il futuro delle nuove generazioni e l’equilibrio generale della vita sul pianeta. Mentre una piccola percentuale dell’umanità possiede grandi ricchezze, la maggioranza soffre gravi privazioni. In certi luoghi ci sono lavoro e retribuzioni adeguate, in altri la situazione è disastrosa. Ovunque i settori più umili della popolazione sopportano situazioni tremende pur di non morire di fame.
Oggi, per il solo fatto di essere nato in una società, ogni essere umano ha diritto, come minimo, ad un’alimentazione adeguata, all’assistenza sanitaria, ad una casa, all’educazione, ad indumenti, servizi... e giunto a una certa età sente il bisogno di vedere assicurato il proprio futuro per il tempo di vita che gli rimane. A pieno diritto la gente vuole tutto ciò per sé e per i propri figli, ed ambisce a che questi possano avere una vita migliore della propria. Eppure, queste che sono le aspirazioni di miliardi di persone oggi non vengono soddisfatte”. (Mario Rodriguez Cobos (1991) – “Lettere ai miei amici. Prima lettera ai miei amici”)
Prima di pensare all’azione di un dio o al Destino, questa condizione è determinata da intenzionalità umane ben precise che hanno strutturato il mondo in modo tale da determinare queste aberrazioni. Chiedere ai governi dei paesi più ricchi di sostenere la lotta contro il lavoro minorile ha certamente il suo valore, ma non ci si deve nemmeno meravigliare se questo aiuto si concretizza solo e soltanto in un’elemosina o poco più. D’altronde la ricchezza di alcuni si basa proprio sulla povertà di molti altri.
Per cui fin quando l’azione volontaria non si traduce in azione trasformatrice delle strutture che danno origine ai mali che vengono denunciati, saremo ancora nella preistoria dell’essere umano.
Se il 12 giugno è la Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, è necessario anche e soprattutto che ogni giorno, tutti i giorni, si continui e cresca la lotta contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e contro la concentrazione della ricchezza in poche mani.
In poche parole, ogni giorno, dal 1° gennaio al 31 dicembre, è necessario lottare contro la “cosificazione” dell’essere umano, a favore della progressiva umanizzazione della Terra.