di Partito Umanista, 26 giugno 2011 -
Sembra che una cappa di egoismo e di indifferenza sia calata negli ultimi anni sul nostro paese. C’è una città, Napoli, che sta correndo il rischio di diventare un enorme cassonetto di rifiuti, con rischi enormi per la salute dei suoi abitanti. Risulta abbastanza evidente che Napoli da sola non ce la fa.
Enormi sono le responsabilità politiche che si sono accumulate nel tempo e su questo è necessario che si faccia luce al più presto. Altrettanto devastante è l’effetto dell’azione della criminalità organizzata su questa città. La somma di questi fattori, spesso conniventi tra di loro, ha prodotto la grave situazione attuale e le tonnellate di rifiuti sotto le quali Napoli sta affogando rappresentano, anche simbolicamente, tale situazione.
Dalle cronache politiche riportate dai mezzi di comunicazione sembra che di fronte a questo disastro alcuni esponenti politici, pensando di parlare a nome di tutto il Nord del paese, stiano facendo bella mostra di tutto l’egoismo e di tutta l’indifferenza di cui un essere umano può essere capace. Dai vertici della Lega Nord, infatti, sono arrivate affermazioni tipo: “niente rifiuti "speciali" nelle regioni del Nord”, oppure, a proposito di un eventuale decreto governativo, il governo “proclami lo stato d'emergenza e risolva in Campania un problema che è solo dei napoletani”.
Chi scrive ha vissuto a Napoli per i primi 30 anni della propria vita e sa benissimo che queste sciagurate affermazioni non corrispondono al pensiero della maggioranza dei cittadini italiani che abitano nelle regioni settentrionali del nostro paese.
Chi scrive è anche medico e conosce quali potrebbero essere gli effetti devastanti di questa situazione sulla salute dei cittadini napoletani.
Chi scrive vuole fare un appello:
Queste divisioni tra nord e sud del nostro paese fanno parte di un passato ormai molto remoto, che non ha più alcuna corrispondenza nelle coscienze della grande maggioranza degli italiani. C’è chi, purtroppo, si arroga il diritto di parlare a nome del Nord o del Sud.
Il mio appello si rivolge a tutti, indipendentemente da dove vivano o lavorino. Soprattutto è un appello alla solidarietà. Ogni città o comune del nostro paese potrebbe trovarsi in una situazione estremamente difficile, come quella che adesso sta vivendo Napoli. Ogni città o comune del nostro paese, però, è abitato da molte persone che non penserebbero mai che tutti i problemi possano essere risolti in completo isolamento da tutti gli altri.
Il mio appello si basa su un principio che tutti ben conosciamo:
“tratta gli altri come vorresti essere trattato”.
Nel caso di Napoli, ripudiamo pubblicamente le parole di chi vuole dividerci e pretendiamo che nessuno parli in nome nostro se proclama parole basate sull’egoismo. Oggi Napoli è in difficoltà e noi pretendiamo che chi ha responsabilità di governo nazionale e locale si mobiliti per salvarla.
Tutti insieme possiamo zittire tutti coloro che fanno dell’egoismo e dell’indifferenza la loro bandiera. Riprendiamoci il nostro paese e liberiamolo da questa cappa asfissiante.
Noi, tutti, ci meritiamo molto di più.
Carlo Olivieri
(medico e umanista)