Partito Umanista 30 gennaio 2012 -

Per risolvere la crisi (delle banche) oltre la svendita delle aziende produttive dello Stato, oltre che ridurre al minimo la cassa integrazione, vogliono abolire l'articolo 18. 

Dato che una sempre più consistente fetta delle entrate dello Stato e quindi dei soldi versati da tutti i contribuenti, deve andare nelle casse delle banche private e nei fondi speculativi, il governo dei banchieri deve occuparsi di deviare i soldi che lo Stato versava per la cassa integrazione, verso le casse delle banche.



Anche le multinazionali, i cui azionisti sono gli stessi banchieri e speculatori che definiscono le agende programmatiche degli Stati (e mandano i propri emissari anche direttamente al potere dei governi), hanno bisogno di ridurre al minimo i costi e massimizzare i guadagni, anch'esse "preda" dei crediti che mendicano alle banche. In Italia l'eliminazione dell'articolo 18 consentirà di ridurre il personale o, dove ce ne fosse bisogno, tenerlo in pugno con la minaccia di poterlo licenziare, come e quando, senza un "giusta causa".


Ecco quindi che il nostro Governo sta in maniera efficace risolvendo la "crisi" delle banche e delle multinazionali che potranno massimizzare i loro profitti. Per cui i licenziamenti e il peggioramento dei contratti dei lavoratori, saranno una conseguenza necessaria per garantire gli interessi di pochi.

Continuano ad insultarci trattandoci da bambini deficienti, facendoci credere che tutto questo lo fanno per risolvere la crisi, omettendo di dire che vogliono risolvere la "crisi delle banche" e non certo incentivare l'economia reale.
E' indegno sia trattarci come deficienti e sia distruggere intenzionalmente e coscientemente le nostre vite, il nostro Popolo, la nostra economia proprio quando saremmo nelle condizioni tecnologiche, produttive, scientifiche per vivere tutti degnamente.


Denunciamo questa dittatura delle minoranze finanziarie ignobilmente chiamata democrazia formale e governo dei tecnici
.
Allo stesso tempo anche le posizioni semplicemente conservative di sindacati ed opposizione a sinistra non mettono a fuoco la gravità del momento e la necessità di trovare urgentemente delle soluzioni che possano porre rimedio all’emergenza sociale della precarietà e dell’entrata in povertà oggettiva di milioni di persone già avvenuta o imminente.
Per rispondere a questi problemi non può bastare la politica del “contenimento dei danni” operata in questo momento: bisogna trovare dei nuovi modelli di proposta e di lotta sociale, nonviolenta, più partecipata possibile, ma più forte che mai.

PER QUESTE RAGIONI RICHIEDIAMO SUBITO:


Elezioni Nazionali dove i candidati al parlamento per essere eletti si impegnino sui seguenti punti:



- nuovi accordi tra gli Stati membri dell'unione Europea affinché il Parlamento Europeo abbia l'autorità di emissione diretta della moneta (quindi senza chiedere prestiti ad alcuno)

- nel caso gli accordi non si realizzassero l'Italia riprenderà ad emettere la propria moneta senza indebitarsi verso la banca privata BCE

- controllo delle attività finanziarie private da parte dello Stato

- messa fuori legge di tutte le attività speculative 

- legge di democrazia diretta

- utilizzo degli spazi televisivi per consentire la democrazia diretta

- legge di compartecipazione dei lavoratori nella gestione delle aziende

- istituzione della banca statale senza interessi

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