Al di là delle chiacchiere, molte delle intenzioni dell'attuale governo possono essere comprese dalla legge finanziaria 2006. Il Partito Umanista ha criticato in svariati punti la manovra economico-finanziaria del governo, ma ci sembra doveroso focalizzare l'attenzione su un argomento particolarmente importante per milioni di italiani: le Ferrovie. Rispetto alla manovra dell'anno scorso le Ferrovie italiane si vedranno decurtare i finanziamenti nella considerevole percentuale del 92,6%: in cifre assolute nel 2006 saranno stanziati solo 2 miliardi di euro, rispetto ai 7 miliardi del 2005. Inoltre di questi due miliardi, solo 276 milioni potranno essere immediatamente spesi.

A fronte di questa spettacolare riduzione di spese, c'è un altrettanto spettacolare impegno finanziario a favore delle grandi opere, come i 2,5 miliardi di euro stanziati entro il 2009 per le tratte ad alta velocità tra Milano e Genova e tra Milano e Venezia. Mentre governo e gran parte dell'opposizione, durante i giorni caldi della protesta No-Tav, si sbracciavano per dimostrare la bontà e la convenienza anche ambientale del trasporto su ferro, nel maxiemendamento alla finanziaria comparivano 475 milioni di euro per finanziare l'autotrasporto.

Così, mentre c'è ancora gente che muore per incidenti ferroviari dovuti, nella maggior parte dei casi, a deficienze nella manutenzione e nella sicurezza, svariati miliardi vengono dirottati verso l'alta velocità e il trasporto di merci su gomma.

Perché spendere ancora miliardi di soldi pubblici per un'opera che permetterà di andare da Torino a Parigi in 3 ore invece che in 5 ore come avviene oggi? Chi ci guadagna?

Il Partito Umanista ritiene che le grandi opere debbano essere perlomeno ripensate, alla luce delle vere esigenze dei cittadini. Le carenze del sistema del trasporto ferroviario impongono un'inversione di marcia. Nel senso che diventa prioritario assicurare servizi per tutti, treni decenti e sicuri per i pendolari e per i lavoratori, condizioni di lavoro e stipendi adeguati per i ferrovieri, in modo tale da non essere costretti ad orari di lavoro straordinario disumani, mettendo a repentaglio la sicurezza loro e dei viaggiatori. La sicurezza e l'efficienza del sistema ferroviario sono intrecciate col processo di liberalizzazione e di privatizzazione di questo sistema.

Anche qui la strada è stata aperta dal centrosinistra. Durante i precedenti governi di centrosinistra, con le direttive Prodi e D'Alema (rispettivamente del 1997 e del 1999), l'Italia dava attuazione, a modo suo, alle disposizioni europee in materia di trasporto ferroviario contenute nella Direttiva 91/440/CEE e successive, avviando le fasi di divisionalizzazione e societarizzazione delle vecchie Ferrovie dello Stato, creando le condizioni per la completa e selvaggia liberalizzazione del trasporto su rotaia nel nostro Paese.

È necessario, per il Partito Umanista, rilanciare una battaglia contro la privatizzazione delle Ferrovie, che ha prodotto finora solo aumento ingiustificato del prezzo dei biglietti, taglio di centinaia di migliaia di posti di lavoro, peggioramento delle condizioni di viaggio e aumento degli incidenti.
Partito Umanista Italia © 2005 - 2019
Save
Preferenze utente dei Cookie
Utilizziamo i cookie per garantirti la migliore esperienza sul nostro sito web. Se rifiuti l'uso dei cookie, questo sito web potrebbe non funzionare come previsto.
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Approfondisci...
Analytics
Strumenti utilizzati per analizzare i dati per misurare l'efficacia di un sito web e per capire come funziona.
Google Analytics
Accept
Decline
Tracking
CleanTalk
CleanTalk Anti Spam
Accept
Decline