Referendum: chi vuol dare voce alle persone non perde mai. Le organizzazioni sociali e i partiti politici, tra cui il Partito Umanista, che hanno sostenuto il referendum per l'abolizione parziale della legge 40, non sono riusciti a mobilitare una quota sufficiente di elettori al fine di raggiungere il quorum necessario. Alla quota “fisiologica” di elettori che non si reca alle urne neanche in altre occasioni, si sono aggiunti tutti gli altri che per varie ragioni non hanno ritenuto necessario, in questa occasione, esprimere attraverso il voto la loro opinione.
Come conseguenza di questo risultato la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita rimarrà, per il momento, quella approvata dal Parlamento nel 2004.
Il Partito Umanista, però, non ritiene che questo referendum sia stato inutile. Anzi. Attraverso questo istituto di democrazia diretta si è acceso un dibattito sul tema della procreazione assistita che sicuramente ha contribuito a raggiungere alcuni risultati importanti:
1) Oggi molti più italiani sanno qualcosa in più su questa tecnica di fecondazione assistita e soprattutto hanno compreso che non si tratta di una diabolica metodica per mettere al mondo bambini, ma semplicemente una possibilità in più che la scienza mette a disposizione di tutti coloro che vorrebbero procreare ma che non possono farlo naturalmente.
2) Oggi molti più italiani sanno che, attraverso la ricerca sulle cellule staminali sia embrionali che adulte, c'è una speranza in più per tutti coloro che soffrono di malattie molto gravi come il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, il diabete, alcuni tumori e tante altre malattie.
3) Grazie a questo dibattito molte persone hanno potuto discutere ed esprimersi, finalmente anche al di fuori delle chiese e delle sacrestie, su alcuni concetti importanti come la differenza tra embrione ed essere umano, come il concetto di essere umano in quanto essere storico e sociale, di essere umano come progetto e non semplicemente come essere che vive per caso qui ed ora.
4) Grazie a questo referendum molti italiani hanno visto la mediocrità di molti politici italiani che, dimenticandosi della loro funzione pubblica, hanno invitato i cittadini a chiudere la bocca e a non esprimersi, preferendo alla discussione aperta e democratica tra opinioni diverse, l'assenza senza senso di qualsiasi consenso o dissenso. Evidentemente questi politici sono solo capaci di fregiarsi del titolo di rappresentanti del silenzio, anziché di cittadini attivi e partecipativi.
Questo è il terreno fertile lasciato, al di là del risultato, da questo referendum. Dopo le dichiarazioni dei politici e dei preti di turno, ciò che rimarrà sarà terreno fertile da cui faremo nascere, parola di umanisti, nuove consapevolezze, nuove lotte, nuove vittorie della storia umana sulla preistoria.