Il delirio leghista continua: separare a scuola i bambini stranieri da quelli italiani. "Ci tacceranno di essere razzisti". Così dicono Gibelli e Rodighiero, i due parlamentari leghisti che hanno presentato alla Camera una proposta di legge, seconda la quale i bambini stranieri dovranno sostenere un esame prima di essere ammessi nelle classi dove studiano i coetanei italiani. Secondo tale proposta, gli alunni stranieri dovranno dimostrare di conoscere la lingua e la cultura italiana, altrimenti dovranno frequentare per due anni delle classi separate da quelle degli alunni italiani.
Questa bella idea è venuta alla coppia Gibelli & Rodighiero, perché in fondo essi si preoccupano di rispondere "alla domanda di vera formazione che viene dagli alunni italiani che frequentano scuole in cui ci sono anche studenti stranieri". Infatti "in queste classi si registra un forte ritardo nell'apprendimento". In una cosa non possiamo dare torto ai due leghisti: sì, sono proprio razzisti.
L'attacco che la Lega Nord sta sferrando, da qualche anno a questa parte, a tutto ciò che significa uguaglianza di diritti, solidarietà, integrazione tra culture diverse, è diventato ormai tanto insopportabile quanto prevedibile. Altro che federalismo: il vero obiettivo dei leghisti ormai sembra proprio la pulizia etnica.
Solo questa può essere la spiegazione: una visione della politica e della società basata su un impulso a separare, a dividere, anziché a cercare punti di unione e di arricchimento reciproco. Lo sta a dimostrare il separatismo che è stato sempre dietro la falsa proposta leghista di federalismo; lo dimostra questa proposta di legge contro i bambini stranieri. Ogni occasione è buona per propagandare il separatismo, come dimostra ancora l'ultima dichiarazione di un'altra eccelsa mente leghista, il senatore Cesarino Monti che, di fronte alla possibilità che nel 2008 possano accedere al voto un milione di immigrati, l'unica cosa che è in grado di elaborare è: "fare di tutto per fermare questa marea umana".
La vocazione discriminatoria della Lega Nord è evidente perché, di fronte ad una necessità, come potrebbe essere quella di alcune realtà scolastiche che realmente potrebbero trovarsi in difficoltà di fronte alla crescente domanda di istruzione da parte di famiglie di origine diversa da quella italiana, i suoi esponenti non criticano il ministro dell'istruzione Moratti per aver tagliato fondi per progetti e insegnanti di sostegno, ma cercano di risolvere il problema semplicemente cercando di allontanare il problema. Separare i bambini stranieri da quelli italiani risolverebbe, d'incanto, i loro problemi di istruzione.
E allora, se fosse valido questo principio, perché non continuare su questa linea, invece di fermarsi alla sola separazione tra italiani e stranieri. Si potrebbe cominciare a separare le femmine dai maschi, come si faceva una volta. Poi si possono separare gli stessi bambini stranieri a seconda della religione, e soprattutto i bravi bambini cristiani dai coetanei islamici che, si sa, sono dei potenziali terroristi. Poi, perché no, si potrebbero dividere i bambini italiani del centro-sud, potenziali ladri, da quelli settentrionali, o meglio, padani. Ma non basta: perché tra quelli padani ci potrebbero essere bambini che hanno parenti meridionali nel loro albero genealogico. Perché rischiare contaminazioni di cui ci si potrebbe pentire: meglio fare delle classi con padani veri, almeno da sette generazioni.
Poi, visto che ci siamo, si potrebbero formare classi con bambini padani di città e classi con bambini padani di campagna: questi ultimi, non si può mai sapere, stanno a contatto con gli animali e potrebbero portare delle malattie. Dopo di che, si potrebbero separare i bambini padani di città a seconda del quartiere da cui provengono e poi, per amor di logica, si potrebbero dividere a seconda del condominio in cui abitano. Diciamola tutta: sarebbe meglio che ogni classe fosse formata da un solo bambino. Finalmente solo, senza timori di essere contaminato dalla sporcizia e dall'inferiorità degli altri.
Non sappiamo quanto la coppia Gibelli & Rodighiero sia consapevole delle conseguenze della proposta di legge che ha fretta di far votare e approvare dal Parlamento: il possibile trionfo della nefasta miscela di individualismo e discriminazione razziale che, specialmente in Europa, abbiamo conosciuto così bene nel secolo appena passato.
Il Partito Umanista denuncia la violenza con cui i politici della Lega, ma anche gli appartenenti ad altre forze politiche del centrodestra, usano tutte le occasioni per discriminare e diffamare chiunque appaia ai loro occhi come "diverso", e in primo luogo gli immigrati.
Il futuro può cambiare. Come? Anche usando la scuola come luogo privilegiato per sostenere il multiculturalismo, cioè il vero futuro di una società finalmente umana.