Come fatto in Grecia ed in Portogallo, dove sono state vendute all'estero aziende strategiche per il Paese (come quelle per le telecomunicazioni, energetiche e molte altre), ora Letta vuole dare un “segnale forte” al Mondo, “venite pure a comprare le aziende italiane!”.
Letta preseguirà la campagna di svendite come fece Prodi negli anni '90 e di cui sappiamo il tragico risultato, ovvero creare una massa enorme di disoccupati, dipendere maggiormente dalle importazioni, perdere conoscenze ed autonomia, togliere gli utili di queste aziende dalle casse dello Stato e regalarli ad aziende estere ed in definitiva togliere il futuro ed il presente a chi vive in Italia.
La vendita delle aziende in Grecia e Portogallo ha peggiorato la situazione già disastrosa in cui versano, ora ormai a livello di emergenza umanitaria, grazie alle regole dell'EuroZona e dell'austerità; per cui la ricetta proposta da Letta sappiamo già dove porta, al baratro del Paese.
La ricetta di Monti già ci ha messo al ciglio del baratro ed ora quella di Letta ci darà l'ultimo calcio per cadervici dentro completamente.
Quello che serve è re-industrializzare l'Italia che è stata negli ultimi 25 anni de-industrializzata su pressione di altri Governi di altri Paesi Europei che hanno determinato le regole dell'EuroZona svantaggiose per l'Italia, Spagna, Portogallo,Irlanda, Grecia ed anche Francia.
Il Governo Italiano è uno strumento del popolo italiano e deve rappresentare gli interessi del Paese, se questo non avviene ne consegue che non siamo più in una democrazia.
Dato che i vincoli imposti da alcuni Governi di alcuni Paesi europei attraverso la commissione europea hanno determinato lo sfacelo dell'industria, del lavoro, della qualità della vita sopratutto nei Paesi del Sud dell'EuroZona, ed anche della maggioranza del popolo tedesco ed olandese, sono vincoli illegali da non considerare; per cui l'Italia dia il buon esempio, attui politiche espansive, di investimento verso l'industria, i giovani, il lavoro, la sanità , l'ambiente, la tutela del territorio ritornando ad essere sovrana sul proprio territorio.
Sono da abbandonare immediatamente le direttive guida imposte dalla commissione europea , che sono: i divieto ad avere un debito pubblico oltre il 60%, il tetto del 3% del deficit, divieto di immettere liquidità nel sistema. Questi dogmi hanno sacrificato milioni di famiglie ed aziende e diritti in Europa, rivelandosi una “ricetta” disastrosa e criminale.