Di fronte alla polemica lanciata e sostenuta da personaggi politici opportunisti sulla presunta collusione tra alcune ONG e i trafficanti di esseri umani, sorgono alcuni sentimenti e pensieri di cui avrei fatto sinceramente a meno.
Qui e ora non è mio interesse sapere se tali ipotesi saranno un giorno giudicate vere oppure no. Ciò che mi fa più male è l’ondata di fango che si sta abbattendo su tutti coloro che tentano di strappare quante più vite umane alla morte in un mare, il Mediterraneo, che sta diventando un vero e proprio cimitero.
Ogni giorno io lavoro come medico. Ogni giorno visito persone che soffrono e che hanno bisogno di essere curate. Spesso la cura consiste nel prescrivere anche dei farmaci.
Ebbene, tutti sappiamo che quei farmaci sono prodotti da multinazionali che fanno affari d’oro. Per cui, se dovessi seguire un ragionamento analogo a quello usato nel caso delle ONG, dovrei concludere che facendo la mia attività di medico starei colludendo con le suddette multinazionali, favorendo in questo modo il continuo arricchimento di pochi a discapito di tanti.
Sta di fatto che di fronte a me c’è un essere umano che sta male e che ha bisogno di sentirsi dire che un rimedio c’è al suo dolore e che io mi prenderò cura di lui. E se c’è qualcuno che lucra sulla sua malattia e sul mio lavoro, questo non ha alcuna importanza qui e ora, perché qui e ora c’è qualcuno che soffre e c’è qualcuno che se ne sta prendendo cura. Sarà solo la rivoluzione in cui io credo che travolgerà chi sfrutta e chi opprime.
Quanto siete lontani.
Quanto sei lontano, vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, sempre vestito di tutto punto, sempre pettinato e sbarbato; quanto sei lontano da quella bambina di pochi mesi proveniente da chissà quale paese in guerra e salvata appena in tempo dalla morte in mare.
Quanto sei lontano, ministro degli esteri Angelino Alfano, da quella madre che continua a piangere, nonostante sia stata salvata, perché il mare ha inghiottito suo figlio.
Quanto siete lontani tutti voi, che avete compresso la politica sotto il peso della vostra obesità fatta di opportunismo e insaziabile sete di potere.
Quanto è lontano il vostro far finta di essere sani, da quegli occhi che ora mi stanno guardando e mi stanno chiedendo aiuto.
La politica è un’arte di cui voi non fate parte. Non ne posso più di governi, di maggioranze e opposizioni, che agiscono dimenticando l’umano che c’è nell’altro, la solidarietà, la fratellanza, la voglia di liberazione che fa solcare i mari e superare le montagne.
La politica non può prescindere da tutto questo.
Quanto siete lontani.
Roma, 30 aprile 2017
Carlo Olivieri [umanista e medico]