La difficile situazione che si sta vivendo a Lampedusa in questi giorni non è dovuta allo sbarco dei migranti dalle coste del Nord-Africa, ma al mancato rispetto dei diritti umani.
Questa è la denuncia del Partito Umanista, il quale non può fare a meno di mettere in evidenza la profonda discrepanza tra la velocità con cui si sono mossi i governi nel mettere in campo aerei, missili e bombe per intervenire militarmente in Libia e l’estrema lentezza con cui si sta cercando la soluzione migliore per affrontare, nel pieno rispetto dei diritti umani, la migrazione di migliaia di nordafricani.
Sia il governo italiano che i governi degli altri paesi europei stanno dimostrando un livello di sensibilità e di solidarietà praticamente uguale a zero. Da una parte non perdono occasione per dimostrare la loro muscolatura militare, dall’altra fanno di tutto affinché il problema dell’attuale migrazione rimanga un problema locale di Lampedusa o al massimo delle regioni meridionali italiane.
Da settimane e settimane ci hanno riempito di previsioni sull’arrivo di migliaia di migranti, ma tali previsioni sono servite solo a procurare allarme, non certo per predisporre le modalità di accoglienza migliore. Questo comportamento dei governi europei, che ha più dello zoologico che dell’umano, è l’unico responsabile della situazione di emergenza di Lampedusa.
Organizzare l’accoglienza di queste migliaia di esseri umani che stanno fuggendo da situazioni difficili: questa era ed è la prima cosa da fare.
Invece solo chiacchiere dal governo italiano e dagli altri governi europei. Siamo tutti solidali, sì, ma solo a parole. Viva l’Europa unita, sì, ma solo a parole. Quando infatti si tratta di immigrazione, allora ciò che conta è solo il mero interesse nazionale e assicurarsi il consenso elettorale.
Poche chiacchiere! Impieghiamo le risorse che stiamo usando in un’altra guerra inutile per aiutare invece i nostri fratelli nordafricani in difficoltà.