La chiamano “detenzione amministrativa” per distinguerla dalla detenzione ordinaria a cui vengono sottoposte le persone che hanno commesso un reato. In realtà le prigioni “amministrative”, rappresentate dai Centri di Identificazione ed Espulsione, sono carceri a tutti gli effetti. Anzi sono peggio, sono dei veri e propri lager dove i diritti fondamentali dell’essere umano vengono sistematicamente violati.

A dimostrarlo per l’ennesima volta è la denuncia della ONG “Medici per i diritti umani” che riguarda uno dei peggiori CIE attivi in Italia, quello di Lamezia Terme in provincia di Catanzaro. L’ente gestore del centro, la cooperativa “Malgrado Tutto”, ha predisposto una vera e propria gabbia dove i detenuti devono fare le loro pulizie personali. La gabbia, delle dimensioni di una cabina telefonica, è esposta alla vista di tutti, specialmente degli operatori dell’ente gestore e degli agenti di polizia, in quanto lo scopo di questa ennesima umiliazione è quella di avere sotto controllo visivo specialmente quei detenuti che possono compiere gesti autolesivi.

Come tutti sappiamo queste violazioni non sono altro che la punta di un iceberg aberrante fatto di antiche forme di sopraffazione che ricordano molto da vicino i lager, le torture e tutte quelle forme di violenza che emergono ogni qualvolta degli esseri umani sono costretti in una condizione di assoluta sottomissione.

L’indignazione raggiunge poi livelli altissimi se solo si pensa che i migranti rinchiusi nei CIE sono privati della libertà e di ogni diritto fondamentale per un anno e mezzo senza aver commesso alcun reato, ma solo perché hanno cercato di varcare i nostri confini nazionali con modalità definite clandestine in base alla legge più razzista mai promulgata dalla Repubblica Italiana, la legge Bossi-Fini, preceduta, non dimentichiamolo, da un’altra legge firmata dall’attuale Presidente della Repubblica.
Siamo più che certi che in tutti i 15 CIE oggi attivi in Italia si stanno violando i più elementari diritti umani e per questo chiediamo con forza ciò che stiamo chiedendo sin dai tempi dei centri di permanenza temporanea che furono istituiti dalla legge Turco-Napolitano nel 1998:
questi centri vanno chiusi, tutti e subito!
 

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