
La delegazione è rimasta fortemente colpita dalla notizia che, a parte gli umanisti belgi, nessuna forza sociale o politica ha manifestato il suo appoggio ai sans-papier e non c’è quasi stato spazio sulla stampa.
Gli umanisti hanno promesso di denunciare la situazione. Una lettera di protesta è stata inviata da tutta l’Europa alle ambasciate e ai ministri belgi.
Ecco la dichiarazione di Giorgio Schultze:
“I sans-papier in sciopero della fame dall’8 maggio nella chiesa di Béguinage a Bruxelles hanno mostrato un coraggio e una determinazione che meritano riconoscimento e rispetto.
Le autorità belghe hanno lasciato deteriorare la situazione, senza reagire né mostrare il minimo interesse ad aprire un dialogo. L’assistenza medica agli immigrati in sciopero della fame è insufficiente e le promesse di appoggio fatte dalle autorità locali non sono state mantenute. Questo atteggiamento è inumano, irresponsabile ed inaccettabile.
Dopo trenta giorni di sciopero della fame, il rischio di conseguenze irreversibili aumenta e gli scioperanti rischiano di morire.
Non aprire subito il dialogo significa non dare assistenza a persone in pericolo.
Chiedo alle autorità belghe di aprire subito il dialogo con gli immigrati in sciopero della fame, in modo da trovare una soluzione giusta e umana all’angoscia che stanno esprimendo con tanto coraggio.
Chiedo al governo di prendere provvedimenti per regolarizzare la situazione dei san-papier, con l’obiettivo di eliminare queste situazioni indegne di un paese democratico, firmatario della Dichiarazione Universale dei diritti umani.”