Il 9 maggio è stata la festa dell’Unione Europea e doveva essere un'occasione per rilanciare le grandi aspirazioni di pace dei primi europeisti ma, nonostante l’imminenza delle elezioni, ben poco si sa in merito all’Unione e all’importanza che ricopre nella vita quotidiana dei suoi cittadini. Basti solo pensare alla stretta correlazione tra le scelte del suo Parlamento e le legislazioni nazionali: il 75 per cento delle leggi italiane trae origine da direttive UE.
È importante ricordare anche lo scopo fondamentale per il quale viene fondata. Il 9 maggio del 1950 a Parigi, Roberto Schuman, allora ministro degli esteri francese, pronunciò la dichiarazione che diede origine alla CECA (Comunità Europea dell’Acciaio e del Carbone), l'embrione di ciò che è diventata oggi la UE. Questo il proposito di Schuman: "La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche". Questa dichiarazione di più di mezzo secolo fa è ancora sorprendentemente attuale sia rispetto ai pericoli del momento che al ruolo decisivo che l'Europa potrebbe avere ma non si sta assumendo nello scongiurarli.
Quando oggi ci si riferisce ai pericoli che “minacciano la pace mondiale” non ci si può limitare a tutte le terribili guerre in corso, ma a una vera e propria emergenza: il rischio di un conflitto nucleare oggi è praticamente uguale a quello che c'era negli anni '50! Il Doomsday Clock (letteralmente orologio dell'apocalisse), è un indicatore basato su molti parametri, che un illustre gruppo di scienziati americani, il Bulletin of the Atomic Scientists, utilizza per allertare il mondo su quanto si è vicini a una catastrofe nucleare, indicata con la mezzanotte. Nel 2007 questo indicatore è stato riportato a cinque minuti di distanza dall'irreparabile: solo due minuti di differenza dai 3 dei primi anni '50.
In questa situazione di pericolo globale è necessario ritrovare quello spirito con cui l'Unione venne costituita, lo stesso a cui si ispirò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e trasformare le aspirazioni in fatti concreti come il rilancio di una stagione di disarmo. Quello nucleare in particolare deve essere una priorità per l'Europa, che dovrà assumere un ruolo guida nel mondo per ottenere un immediato disarmo delle testate nucleari e l’applicazione del Trattato di non proliferazione nucleare nel mondo. I popoli possono fare molto per creare una pressione dal basso affinché questo avvenga. La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza (www.theworldmarch.org) è una grande occasione per andare in questa direzione.
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