Il Partito Umanista aderisce alla Marcia della Liberazione, che si svolgerà a Roma sabato 10 ottobre 2020, per chiedere il ritorno al normale funzionamento delle istituzioni democratiche, affermare l’urgenza di una svolta radicale nelle politiche economiche con le quali si stanno affrontando le conseguenze della pandemia e, più in generale, per sostenere la necessità di uscire dal paradigma neoliberista, recuperare la sovranità monetaria e ottenere, così, la possibilità di rilanciare la spesa pubblica a sostegno di sanità, scuola, ambiente e occupazione.
Il governo Conte è succube di una dottrina economica fallimentare e delle elites finanziarie, che prosperano grazie ai meccanismi con i quali incatenano all’indebitamento perpetuo paesi già indeboliti dalle politiche di austerità in vigore da più di vent’anni.
Il lock down di questa primavera e la scarsa, o nulla, ripresa di molte attività economiche dopo la riapertura hanno esposto milioni di persone alla perdita di ogni mezzo di sostentamento. Centinaia di migliaia di piccole imprese stanno fallendo e nei prossimi mesi assisteremo a un massacro sociale paragonabile soltanto a quello causato dalla crisi del 1929.
Non contestiamo le misure adottate a suo tempo per contenere l’espansione dei contagi, ma condanniamo con forza le scelte operate dal governo e dalle istituzioni europee in risposta alla gravissima crisi economica esplosa a causa di quelle pur giustificate misure.
Non si è dato appoggio alle imprese in difficoltà e alle centinaia di migliaia di persone che in Italia hanno perso o stanno perdendo il lavoro; si è scelto di non emettere una moneta di Stato non a debito (e non vietata dai Trattati della UE), per iniettare denaro nel sistema economico a sostegno diretto delle persone e delle imprese e per il rilancio della sanità pubblica e della scuola; non si è approfittato della disponibilità straordinaria della BCE ad acquistare direttamente i Titoli di Stato senza conteggiarli come debito pubblico effettivo.
Invece si è scelta la strada dell’ulteriore indebitamento, ricorrendo al Recovery Fund per ricevere, spalmata su quattro anni a partire dal 2021, una quantità assolutamente insufficiente di denaro (di cui la maggior parte a debito), che per di più ci vincolerà ad attuare un piano di riforme che porteranno allo smantellamento definitivo dei diritti sociali sanciti dalla nostra Costituzione.
Oltre ai provvedimenti economici, critichiamo anche i procedimenti poco democratici messi in atto dal governo.
Riteniamo sbagliato il prolungamento dello stato di emergenza, ammissibile allo scoppio della pandemia, quando questa si configurava come vero e proprio stato di calamità, ma non giustificato dalla situazione sanitaria attuale.
Questo non significa che neghiamo la necessità di indicare misure precauzionali, in quanto la situazione va affrontata con senso di responsabilità e prudenza, ma senza generare uno stato di eccezione permanente.
Ciò che contestiamo, infatti, è la sospensione immotivata del normale funzionamento delle istituzioni democratiche: cioé il fatto che, grazie al prolungamento dello stato di emergenza, il governo possa continuare a emanare direttive utilizzando in modo improprio i Dpcm, semplici decreti amministrativi che non richiedono l’approvazione del Parlamento e neppure devono essere sottoposti al vaglio del Presidente della Repubblica, quando potrebbe invece ricorrere agli strumenti corretti per legiferare in situazioni di urgenza, cioè ai Decreti-legge.
E’ appena passata una riforma costituzionale che ha ridotto di un terzo i rappresentanti del popolo all’interno del Parlamento; con l’abuso dei Dpcm il potere esecutivo assume, di fatto, anche la funzione legislativa… la direzione è chiaramente tracciata, si va verso la riduzione costante della rappresentatività parlamentare e degli spazi di espressione democratica, anziché avanzare verso la democrazia reale.
Contro la dittatura della finanza e in difesa della democrazia è necessario che si sviluppi una forte ondata di pressione popolare, una protesta consapevole e orientata a un cambiamento politico autentico e ispirato ai principi della Costituzione.
Partito Umanista